Cookie Consent by Free Privacy Policy website La moda come “eterno ritorno del nuovo”. Mantero amplia il proprio archivio con tre importanti acquisizioni
febbraio 09, 2021 - Mantero Seta

La moda come “eterno ritorno del nuovo”. Mantero amplia il proprio archivio con tre importanti acquisizioni

L’Archivio Mantero è oggi considerato uno degli archivi tessili più ricchi e straordinari al mondo: più di 10.000 volumi, 60.000 foulards delle più prestigiose maison, migliaia di disegni realizzati a mano archiviati per tematica, carte prova, stampe su tessuto, tessuti uniti e jacquard. Un valore inestimabile sviluppato nel corso degli anni con le produzioni quotidiane di più di 100 anni di creatività dell’Azienda  e con l’acquisizione di archivi tessili francesi, inglesi, tedeschi ed americani che oggi si amplia ulteriormente grazie lasciti straordinari.

Nel 2019 Mantero acquisisce il marchio Ken Scott e oggi  trasferisce – nella sede di Grandate, a pochi passi da Como - l’immensa collezione del suo grandioso archivio che la Fondazione #kenscott ha meticolosamente conservato e ordinato alla morte dell’artista e concesso in esclusiva alla storica azienda iscritta al registro delle Imprese Storiche e ancora oggi familiare.

Uno spazio nuovo, ampio e luminoso, che diventa magicamente allegro e pop grazie alla raccolta di oltre 6000 disegni originali dell’artista,  statunitense di nascita ed italianissimo di adozione,  che si moltiplicano in campioni di tessuto, carte prova e cartelle di varianti colore, 500 quadri ed elementi in cornice, 1000 capi di #abbigliamento, tessuti, bijoux, arredi stupefacenti, oggetti, documenti, inviti, riviste, pubblicità e ricordi vari.

Per i più giovani, sarebbe più facile e veloce raccontare chi NON era #kenscott, trattandosi di un personaggio così rivoluzionario ed anticipatore – artista a tutto tondo e  cittadino del mondo – che sembra impossibile da riassumere e descrivere se non con una lunga e articolata biografia.

Pittore, giardiniere, arredatore, cuoco, performer, stilista: #kenscott era infatti questo e molto altro ancora. Anticonformista e coraggioso, sempre un passo avanti, come i veri spiriti creativi: un uomo che era lui stesso avanguardia. Ha rivoluzionato il gusto di un’epoca – gli anni ‘60 e’70 che hanno visto la nascita del Pret à Porter Made in Italy -  innovato nello stile e nella materia, ideato un nuovo linguaggio comunicativo, creato un universo eclettico ma coerente dall’immaginario potente ed inconfondibile. Visionario, ironico, istrionico, esuberante, intelligente, in una parola: indimenticabile.

Un corpus preziosissimo, sorgente di bellezza, celebrazione del colore, scoperta ammaliante: ogni singolo elemento contiene una carica esplosiva e suscita un sentimento di ammirazione per la genialità ed inesauribile creatività “dell’uomo dei fiori”.

A conferma della straordinaria vitalità di questa eredità, Mantero ha siglato nel 2020 un accordo con Gucci per l’utilizzo esclusivo di una selezione di pattern dell’archivio e del marchio #kenscott.

Con la visione precisa che l’archivio sia il cuore pulsante e la sorgente d’ispirazione per la nuova creatività, l’Azienda ha investito in altre due importanti archivi tessili: la collezione di Kimono giapponesi di #nancymartinstetson e l’archivio Avantgard.

Nancy Martin Stetson, grande esperta di tessuti, consulente e ricercatrice oltre che docente universitaria, in circa 20 anni di permanenza in Giappone ha creato attraverso un’appassionata ricerca una raccolta straordinaria  che comprende 763 Kimono ad uso quotidiano del periodo Meiji (1878-1912), del periodo Taisho (1912-1926) e del primo ventennio del periodo Showa (1926-1945).

Oltre ai Kimono, la collezione comprende anche sotto-kimono (Nagajuban), giacche (Haori), 70 Obi e circa 500 tessuti, kimono smontati e migliaia di frammenti di stoffa che come piccoli haiku giapponesi si fanno rappresentati di una bellezza rara ed inestimabile.

Trattandosi di abiti ad uso quotidiano, destinati a cerimonie familiari o ad attività lavorative, questi capi portano su di sé i segni dell’usura: strappi o rattoppi effettuati tramite la tecnica del Boro – una tecnica del rattoppo con vecchi tessuti- : imperfezioni e difetti che rendono però questi Kimono unici e preziosi e ancora più attuali-

Il maggior valore della collezione risiede nelle straordinarie combinazioni di colori e decori, astratti e figurativi, variamente realizzati secondo le innumerevoli tecniche tessili, pittoriche (Kasuri, Shibori, Itajime, Tsutsugaki, Ikat per citarne alcune) e tintorie che caratterizzano la storia del Sol Levante.

Nancy Martin Stetson ha inoltre creato una raccolta bibliografica di volumi dedicati alla tessitura giapponese e alle sue innumerevole tecniche: una vera e propria opera di catalogazione e studio approfondito dei capi collezionati che sono stati descritti nella loro più vera essenza e che ci aiutano a percepire “la struggente bellezza del mondo”.

Lo studio Avantgard, fondato nel 1975 a Como da #fabrizionavarra si trasformò rapidamente da piccolo studio dedicato alla creazione di disegni fatti a mano per accessori e #abbigliamento, a leader del settore in ambito internazionale. Negli anni ’80, lo studio fu uno dei principali pionieri nell’utilizzo della tecnologia digitale applicata al disegno tradizionale a mano, sviluppando così un'ampia conoscenza nel campo dei software grafici che lo hanno portato a partire dal 2005 a dare vita ad una vera e propria #produzione di stampe su tessuto.

L’archivio di Avantgard si compone di circa 270mila disegni digitali, 50 mila testane di tessuti stampati, circa 3000 disegni fatti a mano a cui si aggiungono almeno una trentina di volumi dedicati alle raccolte di tessuto e quasi 5000 libri fotografici. Uno scrigno all’interno del quale sono custoditi inestimabili ricordi, frutto di ricerche accurate in cui artigianalità e tecnologia si sono unite per dare vita a creazioni eccelse e preziose, decisamente eterogenee e molto spesso caratterizzate da estroso eclettismo.

L’Archivio Mantero si arricchisce così di nuove e inestimabili collezioni e si fa portatore del pensiero di uno dei padri fondatori della sociologia di moda, Roland Barthes, che definisce la moda come “l’eterno ritorno del nuovo” in un viaggio nel tempo, in un universo sincretico di referenze che possa dare vita a racconti sempre nuovi.