Cookie Consent by Free Privacy Policy website La stilista Giulia Marani compie un giro di giostra del brand Angelo Marani con una capsule “carousel” presentata durante la scorsa Milano Fashion Week
marzo 09, 2018 - Angelo Marani

La stilista Giulia Marani compie un giro di giostra del brand Angelo Marani con una capsule “carousel” presentata durante la scorsa Milano Fashion Week

Come i cavalli delle giostre, le mitiche merry-go-round vittoriane, Giulia, facendo tesoro dell’eredità e dell’insegnamento di suo padre, lo stilista #angelomarani, galoppa all’interno degli archivi dell’azienda reinterpretando e rivisitando i “cavalli di battaglia" del brand: la maglieria, il jeans, il maculato.

La maglieria dai filati pregiati, cento per cento cashmere e cammello garzato con elementi di decoro pop applicati a mano, come le maxi-stelle con le frange, i cavalli con gli strass e le macro-paillettes. Un esempio su tutti la maglia di cashmere dal taglio lineare con il muso del leopardo intarsiato gigante sul davanti, tempestato da macro paillettes nere ricamate a mano e strass che delineano il maculato.

Il jeans è una rilettura del modello anni novanta: il taglio è modificato per creare un effetto più sensuale, ma la vita rimane alta. Sul tessuto stretch dai toni rosso, grigio, arancione, iconicamente compare la macchia della lince; la stampa è ottenuta con la tecnica tradizionale della foularderia per ottenere un effetto sfumato. 

Il maculato, nella nuova collezione, non è più solo una stampa bensì un focus importante. Le linee che tracciano la macchia diventano elementi geometrici astratti - gonfiate ed estese o ripetute ritmicamente come se trotterellassero sul capo impreziosite di macro-paillettes nere ricamate a mano. La macchia di lince sul velluto o sul jeans, invece, si trasforma in una texture e, nei colori pop del bomber, della camicia o del jeans délavé, infonde un’atmosfera metropolitana e glam.

Leitmotiv della collezione è il velluto stampato, lo ritroviamo nei foulard applicati sulle gonne, nei sofisticati abiti a manica lunga; e sui piumini super imbottiti che non sono più di tessuto tecnico, ma di velluto.
Originale reinterpretazione contemporanea del classico, la pelliccia unita al piumino con pelli e maculati differenti.